sabato 29 settembre 2007
giovedì 27 settembre 2007
domenica 23 settembre 2007
venerdì 21 settembre 2007
Nei boschi eterni
Il più inquietante e noir tra i gialli della misteriosa zooarcheologa medievalista francese che si cela dietro lo pseudonimo di Fred Vargas. Anche in questo romanzo Vargas porta sulla scena il protagonista dei libri precedenti, il commissario Jean-Baptiste Adamsberg del tredicesimo Arrondissement di Parigi: un uomo che ama la lentezza; uno “spalatore di nuvole” dai pensieri aggrovigliati come gli scarabocchi che annota sui fogli; uno che preferisce procedere a zig-zag e aspettare le soluzioni, invece di affannarsi a cercarle. Un intreccio che mette il commissario di fronte a un mondo che sembra tornato al Medioevo. Con una scrittura asciutta e tersa, e un plot avvincente, Vargas conduce il lettore in una Francia esoterica fatta di antiche tradizioni di caccia, di trattati secenteschi sulla vita eterna e di “ombre” che infestano le soffitte. Un romanzo dolente e insieme ironico, ma soprattutto inquietante, in cui ogni elemento ne richiama un altro in una catena misteriosa di suggestioni e di echi in cui nulla smarrisce mai la propria ragione d’essere.
alle 13:44 7 commenti
martedì 18 settembre 2007
domenica 16 settembre 2007
Jane Eyre
Il libro è ricco di emozioni, una storia d’amore fatta di piccole parole, di sentimenti nascosti e sofferti, di dolore e passione. Il libro ci porta a conoscere la storia di Jane e di come e dove cresce fino ad arrivare all’incontro quasi casuale con il signor Rochester. Una casualità che cambierà la sua vita in una donazione del suo essere descritta con una delicatezza e intensità da portarti a vivere con la protagonista i suoi sentimenti più intimi e profondi. L’amore vero, quello che non si consuma in un attimo, ma cresce dentro fino a portarti a scelte di grande sofferenza.
alle 18:54 11 commenti
sabato 15 settembre 2007
giovedì 13 settembre 2007
continua... Come un romanzo
continuo il post del 6 settmbre
I 10 DIRITTI DEL LETTORE
3) Il diritto di non finire un libro
“Ci sono mille ragioni per abbandonare un romanzo prima della fine: la sensazione del già letto, una storia che non ci prende, il nostro totale dissenso rispetto alla tesi dell’autore, uno stile che ci fa venire la pelle d’oca o viceversa un’assenza di stile non compensata da alcuna ragione per proseguire oltre. Inutile enumerare le 995 altre ragioni, fra le quali si debbono tuttavia annoverare la carie dentale, le angherie del capoufficio o un terremoto del cuore che ci paralizza la mente. Il libro ci cade dalle mani? Lasciamo che cada…”.
4) Il diritto di rileggere
“…«Ancora, ancora», diceva il bambino che eravamo un tempo. Le nostre riletture di adulti nascono dallo steso desiderio: incantarci di una permanenza e trovarla ogni volta così ricca di nuovi incanti”.
5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa
“…Per un certo periodo leggiamo, insieme, buoni e cattivi romanzi. Così come non rinunciamo dall’oggi al domani alle nostre letture infantili. Tutto si confonde. Usciamo da Guerra e Pace per rituffarci nella Biblioteca dei ragazzi. Passiamo dalla collezione Harmony (storie di bei dottori e lodevoli infermiere) a Boris Pasternak e al suo Dottor Zivago – un bel dottore, anche lui, e Lara, un’infermiera oh, quanto lodevole!...”.
6) Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa)
“È questo, a grandi linee, il “bovarismo”, la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazioni: l’immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l’adrenalina che sprizza, l’identificazione che diventa totale e il cervello che prende (momentaneamente) le lucciole del quotidiano per lanterne dell’universo romanzesco…è il nostro primo stato di lettori.
…Da ciò la necessità di ricordare le nostre prime emozioni di lettori, e di alzare un piccolo altare alle nostre letture di un tempo, comprese le più “stupide”, che svolgono il ruolo inestimabile di commuoverci di ciò che fummo ridendo di quel che ci commuoveva…”.
alle 17:10 4 commenti
mercoledì 12 settembre 2007
lunedì 10 settembre 2007
Parlando di gioventù: chi l'ha detto?
“Oggi il padre teme i figli. I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori. Ciò che essi vogliono è essere liberi. Il professore ha paura degli allievi, gli allievi insultano i professori; i giovani esigono immediatamente il posto degli anziani; gli anziani, per non apparire retrogradi o dispotici, acconsentono a tale cedimento…”.
“La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, se ne infischia dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani. I ragazzi d’oggi sono tiranni. Non si alzano in piedi quando un anziano entra in un ambiente, rispondono male ai loro genitori…”
“Non ho più speranza alcuna per l’avvenire del nostro Paese, se la gioventù d’oggi prenderà domani il comando, perché è una gioventù senza ritegno e pericolosa”
“Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico. I ragazzi non ascoltano più i loro genitori. La fine del mondo non può essere lontana”
“Questa gioventù è guasta fino in fondo al cuore. Non sarà mai come quella di una volta. Quella di oggi non sarà capace di conservare la nostra cultura”
La prima citazione è tolta dal libro VIII de “La Repubblica” di Platone vissuto dal 428 al 347 prima di Cristo.
La seconda è di Socrate che visse dal 469 al 399 prima di Cristo
La terza è di Esiodo, vissuto 720 anni prima di Cristo
La quarta è di un sacerdote egizio che viveva 2000 anni prima di Cristo.
La quinta è stata scoperta recentemente in una cava di argilla tra le rovine di Babilonia, ed avrebbe più di 3000 anni...
alle 14:30 8 commenti
sabato 8 settembre 2007
giovedì 6 settembre 2007
Come un romanzo
In un blog che si chiama Book and Talk non posso non citare questo mitico libro di Pennac. Tanto si è scritto... mi limito a riproporre alcuni stralci dei 10 diritti imprescrittibili del lettore per invogliarne la lettura completa del testo.
Primo diritto - IL DIRITTO DI NON LEGGERE :
“…Per cominciare, la maggior parte dei lettori si concede quotidianamente il diritto di non leggere. Piaccia o meno alla nostra reputazione, ma tra un buon libro e un brutto telefilm, il secondo ha, più spesso di quanto vorremmo confessare, la meglio sul primo. Inoltre non leggiamo sempre. I nostri periodi di lettura si alternano a lunghi digiuni durante i quali la sola vista di un libro risveglia in noi i miasmi della digestione…”.
Secondo diritto - IL DIRITTO DI SALTARE LE PAGINE:
“Ho letto per la prima volta Guerra e pace a dodici o tredici anni…Dall’inizio delle vacanze vedevo mio fratello immerso in quell’enorme romanzo, con lo sguardo sempre più distante, come l’esploratore che da un pezzo ha smesso di pensare alla terra natale.
«è proprio così bello?»
«Stupendo!»
«Di cosa parla?»
«è la storia di una ragazza che ama un tizio e poi sposa un terzo.»
…Credo proprio che fu il mistero aritmetico della sua frase a farmi mettere temporaneamente da parte la mia Biblioteca per ragazzi per gettarmi a capofitto in quel romanzo. “Una ragazza che ama un tizio e sposa un terzo”: non so chi avrebbe saputo resistere…Ho saltato tre quarti del libro per interessarmi esclusivamente al cuore di Nataŝa…Mi sono interessato all’amore e alle battaglie e ho saltato le questioni di politica e di strategia…e ho lasciato Tolstoj dissertare da solo dei problemi agrari dell’eterna Russia.
Ho saltato delle pagine insomma.
E tutti i ragazzini dovrebbero fare altrettanto.
In questo modo potrebbero buttarsi prestissimo su tutte le meraviglie ritenute inaccessibili per la loro età…”.
alle 18:43 3 commenti
mercoledì 5 settembre 2007
martedì 4 settembre 2007
Con il cuore e con la spada
Marion Zimmer Bradley - Ed. Nord
IO L’HO LETTO E TU? VOTO 7 ½
Ho comprato questo libro curiosa di sapere quali racconti e quali stili di scrittura piacessero alla Bradley e devo dire che sono rimasta abbastanza colpita nel notare come avesse inserito nella sua raccolta racconti a volte completamente diversi dal suo stile. L’antologia raccoglie 22 racconti di varia lunghezza incentrati sul tema dell’ “heroic fantasy”, alcuni divertenti altri cupi e avventurosi che però hanno in comune il personaggio femminile come protagonista.Un libro scorrevole da leggere con tranquillità e da apprezzare non tanto per le storie quanto per la bravura di alcuni giovani autori. Forse l’unica pecca è che, a causa della brevità delle storie non riesci a fare tuoi i protagonisti e le loro emozioni rimanendo sempre un po’ distaccato da quanto avviene nel racconto.
alle 11:09 5 commenti
domenica 2 settembre 2007
sabato 1 settembre 2007
... buon meme a te!
Per finire il post preferito che ho scritto è questo!
Ed ora passo a voi il meme:
Valeh
Daniele
Mafalda
amosgitai
CIAO A TUTTI!
alle 14:38 6 commenti