lunedì 17 dicembre 2007

La masseria delle allodole

Antonia Arslan - Edizioni Rizzoli
Antonia racconta la storia di una famiglia armena che nel maggio 1915 viene distrutta: gli uomini e i bambini maschi sono trucidati dai turchi e per le donne inizia un'odissea segnata da umiliazioni e crudeltà. La masseria delle allodole getta luce sulla storia di un popolo vittima del primo genocidio del ventesimo secolo, sopravvissuto grazie al coraggio delle sue donne straordinarie.

Questo libro mi è stato consigliato da una "grande" amica di famiglia che passa silenziosamente a curiosare nel mio blog, cercando tra i miei post qualche libro che possa incontrare il suo gusto e sollecitare la sua voglia di leggerlo. In fondo è proprio questo lo scopo di questo blog.
E' un libro piccolo, di poche pagine rispetto ad altri che mi sono passati tra le mani ultimamente, ma è carico di intensità e dolore.
Ecco come inizia il libro:
"Prendemmo la strada sotto i portici per andare al Santo. Era il 13 di giugno, il giorno del mio onomastico. Pioveva, e io non volevo muovermi, ma il nonno Yerwant, il patriarca a cui nessuno disobbediva, aveva detto: «E ora che la bambina conosca il suo santo. È già quasi troppo tardi, ha cinque anni. Non sta bene far aspettare i santi. E dovete portarcela a piedi». Lui ci avrebbe raggiunto con la sua automobile Lancia, e con Antonio, l'autista. Così, percorsi con la zia le due lunghe strade porticate che conducono alla basilica, con la zia Henriette, piccola piccola, dal gran naso armeno e dai lucidi capelli neri a caschetto, che aveva molti segreti e se li teneva stretti, non portava mai tacchi bassi e non permetteva che aprissi la sua borsetta. Neppure lei era contenta dell'ordine del nonno: aveva caldo, aveva "quasi" mal di testa, pensava ..."
LILIANA L'HA LETTO, E TU? VOTO 10

8 commenti:

Giovanna Alborino ha detto...

chissa', forse me lo regalo per natale...
buona giornata

Francesca Palmas ha detto...

i libri che consigli mi piacciono sempre tanto..leggerò sicuramente anche questo appena termino la casa de los espìritus di Isabel Allende che in italiano conosco bene, ma in spagnolo ha tutto un altro sapore...

Irene ha detto...

x giovanna: scorri pure il mio blog, troverai tanti bei libri, ad esempio anche L'ombra del vento da dove ho tratto la citazione che vedi scritta sotto le foto. grazie della visita. ciao
x la coniglia: posso solo immaginare in spagnolo quanto più "caldo e intenso" sia questo libro.

D ha detto...

Voto 10 anche al tuo blog: i libri sono importanti ma sempre più dimenticati e visti attraverso un'ottica sbagliata e stereotipata, fecendo perdere a molti l'opportunità di imparare, entrare in contatto con la propria fantasia, avvicinarsi a storie ed emozioni (positive o negative che siano)mai provate prima.

Inserisco il tuo link nel mio blog.

Ciao

moticanus ha detto...

Io ho visto la riduzione cinematografica dei f.lli Taviani e ve lo consiglio...dopo aver letto il libro magari!!!

- Moticanus
- LaProvDiRagusaInBlog
- 0932Blog.it

MariCri ha detto...

ciao carissima, vedo che trovi sempre il tempo per aggiornarci sulle tue amate letture...la tua iniziativa di parlare tanto di libri è stupenda. io cerco di farlo ogni giorno con i bambini a scuola. Recentemente ho "scoperto" Benni e sto leggendo alcuni racconti tratti da "l'ultima lacrima" a miei bimbi, pare che aprezzino...

Irene ha detto...

x d: grazie del 10. benvenuto e ritorna presto
x moticanus: anche Liliana mi ha consigliato di vedere il film. Messo il lista durante per le vacanze. grazie e ciao
x maricri: adoro Benni, ho già fatto un post sull'ultimo libro e naturalmente ne farò altri.

mafalda ha detto...

Questo libro l'avevo visto in libreria tempo fa, ma siccome uscivo da una lettura altrettanto dolore quale è stata quella de "Il cacciatore di acquiloni",non l'ho comprato...magari più in là.
Quando leggo libri con storie dolorose per un pò preferisco leggere altro...cmq ottimo consiglio di lettura.
Grazie per essere passata oggi, come sempre un grosso bacio e buona lettura!!!!!!!!!!!!!